mercoledì 15 luglio 2009

Acidlab Bassline - everybody needs the acid box !


Viene dalla Germania questa piccola scatola in alluminio assolutamente "handcrafted" che nasce come clone della famossissima TB-303.
Acidlab è Klaus Süßmuth , appassionato di x0x boxes e famoso per i suoi "modding" alle 303, con la Bassline crea un clone da zero della celebre TB, con alcune variazioni sul tema...

Innanzitutto va detto che il suono della TB non è difficile da emulare con quasi tutti i synth, ma il comportamento "in movimento" del synth pilotato dal suo sequencer è pressochè unico e non emulabile al 100%.
La caratteristica principale del sound della 303 è il comportamento del filtro (che tende a saturare man mano che si alza la resonance), il GLIDE programmabile (che crea uno slide simile ad un legato) , l'ACCENT che influenza sia il volume della nota "accentata" che il decay, creando una sorta di tenuto e azzerando il controllo del decay su quello step e ultima particolarità la struttura particolare del sequencer che, non essendo propriamente intuitivo, si fa programmare offrendo risultati "a sorpresa"...

La Acidlab ha, chiaramente, una struttura di sintesi identica a quella del TB, stessi controlli, con dei pomelli precisi e "smooth", il sequencer è leggermente diverso.
Innanzitutto non si può selezionare la lunghezza del pattern in step (per esempio un pattern lungo 11 step non è realizzabile) ma ha un selettore 8-12 per far si chè la scala sia in 16esimi o 12esimi.
Il metodo di inserimento delle note è alquanto particolare, al posto di una minitastiera (come sul 303 o altri cloni) la acidlab usa un potenziometro a scatti, si preme play sul seq per sentire la nota prodotta e si seleziona accent e/o glide a piacimento e poi si preme NEXT per andare allo step successivo.
Il risultato è che spesso si creano, per pura casualità, sequenze molto interessanti senza avere troppo sotto controllo la programmazione.
Altra caratteristica del sequencer è che saltando da un pattern all'altro il concatenamento non avviene alla fine del giro ma immediatamente.
Questo fa si chè i pattern possano essere mescolati anche parzialmente, di contro non c'è la possibilità di strutturare una song o comunque un pattern chain in tempo reale.

Passando al fattore "sound" , come ho già detto, i parametri presenti sono esattamente i soliti presenti sulla 303 e il sound della macchina è abbastanza vicino.
Giocando con le manopole ci si rende conto che il suono della Acidlab è relativamente più duro e potente rispetto alla 303, la resonance è acida ma allo stesso tempo ha un tocco quasi "industrial", l'oscillatore pulsa in sub con una onda quadra molto spinta.
Il risultato è un suono acid che va oltre l'emulazione e offre sfumature diverse, molto techno e industriali se spinto verso il suo lato aggressivo, al contrario suona molto rotondo e ricco di sub con la risonanza a zero.
La particolare funzionalità del sequencer rende la macchina relativamente diversa da tutti gli altri emulatori 303 dotati di sequencer e in pratica il sequencer viene "suonato" in tempo reale con il suo rotativo, rendendo possibile l'incrocio/mix dei pattern che, con un pò di pratica, risulta uno strumento creativo molto particolare.

ACIDLAB.DE

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