giovedì 16 luglio 2009

Iniziare un synth modulare...

Intraprendere l'avventura del synth modulare è una scelta motivata da diverse ragioni, spesso diverse da persona a persona, ma quella comune a tutti è senza dubbio la libertà, una libertà di scelta della configurazione, di poter creare suoni spessissimo impossibili su synths preconfigurati e soprattutto la possibilità in qualsiasi momento di poter cambiare suono e carattere al synth aggiungendo o sostituendo dei moduli.

Il mio primo approccio ad una sintesi "aperta" è avvenuto con il semi-modulare Korg MS10(e poco dopo con il fratello maggiore MS-20) con cui ho appreso i primi rudimenti di "intreccio dei cavi".
Successivamente il primo modulare vero e proprio che mi ha dato la possibilità di imparare molto al riguardo è stato il piccolo Clavia Micromodular, un "virtual modulare" versatilissimo.
Con il Micromodular ho iniziato ad andare oltre la configurazione standard oscillatori-filtro-inviluppo, ho iniziato ad usare oscillatori senza filtro, collegati in modulazione di frequenza oppure a suonare patch che avevano come generatore sonoro solo il filtro in autoscillazione con diverse modulazioni a muovere il suono.
Questo è quello che i synth modulari hanno in più rispetto ad un preconfigurato (un Minimoog per fare un esempio, o un Clavia Nordlead...).

Il primo modulare vero e proprio in cui mi sono imbattuto è stato l'Elektor Formant, un synth DIY che si ispira ai modulari Moog degli anni 70, e che a suo modo emula come suono.
Il mio Formant era funzionante ma esteticamente un pò malmesso, quindi lo acquistai con pochi soldi e presi lo spunto per avere un modulare analogico da provare.
La cosa che più mi colpì era il suono, decisamente bello e particolare, oltretutto unito alla versatilità della configurazione:

  • 2VCO (con FM lin e exp, 4 waveform outs)
  • audio divider
  • mixer 8 ch
  • VCF Ladder 24 dB (clone moog)
  • dual lfo
  • dual ringmodulator
  • s/h and random generator
  • ad/adsr env
  • vca
Il tutto in un mobiletto molto ingombrante che faceva non troppo bella mostra di sè sopra al mio Korg PS3100.
Il suono raw non filtrato degli oscillatori era molto potente e "vintage", molto simile al Moog Prodigy, la possibilità di avere i multiout rendeva possibile incrociare in diverse modulazioni fm i due oscillatori e avere allo stesso tempo delle wave da usare con l'audio divider.
I risultati erano molto interessanti anche senza l'utilizzo del filtro, che però nei suoni più standard lavorava molto bene conferendo un carattere molto rotondo e pastoso al suono, ottimo per bassi e leads.
Purtroppo l'instabilità metereopatica degli oscillatori era un problema che non sapevo tenere sotto controllo, per questo motivo decisi a malincuore di vendere il synth.

Dopo questa ventata di libertà mi misi alla ricerca del Roland System100, che in fondo era uno dei synth che più desideravo e il suo suono mi fa letteralmente impazzire tuttora...

Nessun commento:

Posta un commento